Giochi Internazionali del Tricolore- Notarie

Giochi Internazionali del Tricolore

I Giochi Internazionali del Tricolore sono nati nel 1997 per festeggiare il Bicentenario della nascita del Primo Tricolore. La bandiera italiana, infatti, quale bandiera nazionale, nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”. Reggio Emilia, dunque, ogni 4 anni circa è teatro e capitale di una delle più prestigiose rassegne internazionali dello sport giovanile il cui obiettivo, fin dagli esordi, è stato quello di creare un grande momento di festa e di incontro con realtà di tutto il mondo con una partecipazione di circa 3.000 ragazzi dagli 11 ai 17 anni, di cui più di 1.000 stranieri provenienti da 30 città di altri Paesi Ue ed extra Ue. I Giochi si svolgono all’insegna della fratellanza fra i popoli i giochi sportivi giovanili internazionali del Tricolore.

Gli atleti si cimenteranno in circa 400 gare in oltre 30 discipline sportive tradizionali e paralimpiche, in una cinquantina di impianti sportivi di Reggio Emilia e provincia.

Discipline sportive sono: arrampicata sportiva, atletica leggera, baseball, beach volley, bocce, calcio a 11, calcio a 5, ciclismo, cricket, equitazione, golf, hockey su prato, judo, nuoto, nuoto sincronizzato, pallacanestro, pallamano, pallanuoto, pallavolo, pesca sportiva, pugilato, rugby, ruzzolone, scacchi, scherma, taekwondo, tennis, tennis tavolo, tiro a segno, tiro a volo, tiro con l’arco.

Sport paralimpici sono: atletica leggera, scherma, equitazione, arrampicata sportiva, judo, nuoto, tiro con l’arco, sitting volley.

Per informazioni: www.giochideltricolore.it

 

 

Mamma Mia! – Emma Hart

Mamma mia! è la nuova installazione presso Collezione Maramotti in collaborazione con Whitechapel Gallery. L’artista è la vincitrice della sesta edizione del Max Mara Art Prize for Women.

L’installazione consiste di una famiglia di grandi teste di ceramica che sembrano dialogare tra loro: ogni scultura ha la forma di una brocca, in cui il becco rappresenta un naso e l’apertura una bocca. Prodotte dall’artista a Faenza in stretta collaborazione con gli artigiani della ceramica, le sculture sono smaltate e incorporano motivi vivaci, disegnati e dipinti a mano dall’artista, frutto di una ricerca condotta sui disegni e sulla pratica della tradizione italiana della maiolica. Mamma Mia! inoltre rappresenta il risultato finale di un’indagine sui modelli visivi e sugli schemi del comportamento psicologico, su come disegnarli e poi sovvertirli e sulle riflessioni intermedie. Lo spazio tra lo spettatore e l’oggetto è come sempre fondamentale, arricchito da una visione molto personale che l’artista ha tratto dalle sue esperienze in Italia: il calore, la luce e il colore, il linguaggio e le dinamiche familiari in un contesto insolito.

Mamma Mia! sarà esposta anche alla Fruitmarket Gallery di Edimburgo nella primavera del 2018.

Per saperne di più: collezionemaramotti.org/it/dettaglio-mostra/-/emma-hart—mamma-mia-collezione

Love – Luisa Rabbia

La mostra di Luisa Rabbia, Love, accoglie un corpo di dieci opere realizzate dal 2009 al 2017. Love include interventi su carta e su tela che rappresentano un passaggio significativo del suo lavoro dal disegno alla pittura è un libro d’artista e un’importante opera site-specific, realizzata direttamente sulla parete dello spazio espositivo durante la sua residenza in Collezione. La mostra prende il titolo da un grande dipinto, mai esposto in precedenza, che fa parte della trilogia Love-Birth-Death, l’ultimo progetto dell’artista.

Nella sua opera Luisa Rabbia riflette sulla condizione esistenziale, sulla connessione fra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda.

Per saperne di più: collezionemaramotti.org/it/dettaglio-mostra/luisa-rabbia-love

I Rivoluzionari del ’900

Una mostra dedicata agli artisti che hanno rivoluzionato l’arte del Novecento: Duchamp, Magritte, Dalì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Picabia, Pollock e molti altri, tutti insieme per raccontare un periodo di creatività straordinaria e geniale.

Le opere esposte, provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme, saranno oltre duecento: tra queste icone quali Le Chateau de Pyrenees (The Castle of the Pyrenees) del 1959 di Magritte, Surrealist Essay (1934) di Salvador Dalì­, Waistcoat for Benjamin Péret (1958) di Duchamp e Main Ray (1935) di Man Ray.

Per saperne di più: http://www.palazzoalbergati.com/duchamp-magritte-dali/

México La Mostra Sospesa – Orozco, Rivera, Siqueiros

La mostra dei muralisti messicani, oggi nota come la exposición pendiente (la mostra sospesa), doveva essere inaugurata il 13 settembre del 1973 a Santiago del Cile, come testimonianza di solidarietà e amicizia da parte di una nazione vicina come il Messico, ma venne cancellata a seguito del golpe del generale Augusto Pinochet che lo mantenne al potere nei diciassette anni successivi. I quadri dei tre grandi artisti messicani José Clemente Orozco, Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros furono quindi imbarcati su un aereo dell’Aeroméxico insieme alla vedova e i due figli dell’ex presidente Salvador Allende e la collezione ritornò nei musei messicani da dove proveniva. Da allora diventò la exposición pendiente, appunto.

México “La Mostra Sospesa” – Orozco, Rivera, Siqueiros arriva a Bologna per presentare sessantotto opere tra le più significative della pittura muralista messicana, riconosciute patrimonio nazionale messicano e appartenenti al Museo Carrillo Gil, al Museo Nacional de Arte e al Museo de Veracruz.

Per maggiori informazioni: emiliaromagnaturismo.it/it/eventi/bologna/mexicola-mostra-sospesa

Kandinsky – Cage. Musica e spirituale nell’arte

Dall’11 novembre, a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, ci si immerge in  un grande percorso tra arte e musica che parte da Kandinsky e approda a Cage. Dove le nozioni di interiorità  e spiritualità  vengono indagate come temi aperti, capaci di raccogliere molte suggestioni.

La mostra spazia dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky al silenzio illuminato di John Cage e presenta preziosi bozzetti di opere di Richard Wagner, la “Fantasia di Brahms” di Max Klinger e una serie di Lubok, le stampe popolari russe ottocentesche che hanno ispirato la cultura artistica successiva. Segue un importante nucleo di una cinquantina di opere di Kandinsky – dipinti, acquerelli, grafiche – provenienti da musei e collezioni private, tra le quali spiccano quelle di carattere eminentemente musicale e si conclude con un ampio omaggio a John Cage, il musicista pensatore, poeta e artista i cui principi di risonanza interiore e la cui concezione dell’arte come tramite privilegiato di idee universali presenta analogie, rimandi e corrispondenze con la spiritualità  kandinskiana.

Per saperne di più: palazzomagnani.it/2017/05/kandinsky-cage/

Ettore Sottsass. Oltre il design - Albergo delle Notarie

Ettore Sottsass. Oltre il design

Un’esposizione di circa 700 pezzi della collezione Csac allestita presso l’Abbazia di Paradigna. Apre allo CSAC dell’Università di Parma la mostra Ettore Sottsass. Oltre il design, curata da CSAC in stretta collaborazione con un gruppo di lavoro composto da storici dell’architettura, del design e dell’arte contemporanea, designer e archivisti.

L’esposizione è costituita da circa 700 pezzi selezionati all’interno dell’archivio e allestiti secondo una struttura narrativa cronologica (a partire da un disegno infantile del 1922), che fa emergere alcune costanti visive e metodologiche dell’autore interpretando il percorso espositivo dell’Archivio-Museo CSAC.

Il titolo della mostra rimanda infatti alla pratica di lavoro propria di Sottsass, che travalica la specificità della sua attività di designer verso una visione più allargata, in cui il disegno ha una centralità assoluta, come strumento di progettazione ma prima e soprattutto come momento di riflessione e di verifica formale.

Per informazioni: www.emiliaromagnaturismo.it/it/eventi/parma/parma/ettore-sottsass-oltre-il-design

 

Zhdat’ dalle Alpi alla Siberia - Albergo delle Notarie

Le Mostre A Palazzo Pigorini

Le fotografie di Fabio Pasini dal titolo Zhdat’ dalle Alpi alla Siberia e I volti dell’alienazione di Roberto Sambonet in mostra a Parma. Zhdat’ dalle Alpi alla Siberia paesaggi di oggi storie di ieri (1914 -1920) Le Dolomiti e la Siberia, la montagna e il deserto di ghiaccio che sembra cancellare qualunque possibile forma di ribellione, fisica e intellettuale. È di questi due luoghi che racconta il progetto Zhdat’ del fotografo Fabio Pasini.

In concomitanza il palazzo ospita anche la mostra I volti dell’alienazione, disegni di Roberto Sambonet. Attraverso i ritratti (40 disegni e 70 studi) che Roberto Sambonet eseguì tra il 1951 e il 1952 nel manicomio di Juqueri, a cinquanta chilometri da San Paolo in Brasile, dove venne invitato dal direttore Edu Machado Gomes, la mostra racconta e indaga il complesso fenomeno del disagio mentale. Sambonet trascorse sei mesi nei reparti dell’ospedale, conducendo una sua personale ricognizione, e ritraendo gli internati in una serie di opere di grande intensità, a china e a matita, tutte capaci di andare al di là del volto e mostrare pensieri, emozioni, sentimenti.
Qui l’artista accosta ai ritratti dei malati di mente testi di autori che nei loro scritti hanno affrontato e raccontato il tema della pazzia, come Allen Ginsberg, Dino Campana, Gaetano Donizetti, Friedrich Wilhelm Nietzsche, Edgar Lee Masters, William Shakespeare, Voltaire Friedrich Holderlin, Edgar Allan Poe.

Per maggiori informazioni: www.emiliaromagnaturismo.it/it/eventi/parma/parma/le-mostre-a-palazzo-pigorini

Labirinto-acque_Fontanellato - Albergo delle Notarie

Labirinto d’Acque

Scienza, cultura e storie d’acqua al Labirinto della Masone. Il progetto “Siamo Acqua” è sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo. 

Di tanto in tanto le agenzie battono una notizia di prima grandezza: non siamo soli nell’Universo. Su qualche corpo celeste è stata accertata la presenza di acqua; e, se c’è acqua, c’è, o potrebbe esserci, vita. Siamo figli dell’acqua; siamo noi stessi acqua. Facciamo tutti parte di una grande boccia brulicante di vita, che è l’Idrosfera.

Quello di Labirinto d’Acque 2018 è un programma ambizioso e come tale suscettibile a modifiche e cambiamenti.
Franco Maria Ricci e il suo team, insieme all’Università di Parma, stanno lavorando ad una giornata ricca di eventi di carattere scientifico e a un calendario di conferenze, seminari e altre iniziative con il prezioso e competente aiuto di Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana e direttore della rivista Nimbus.

Per maggiori informazioni: www.labirintodacque.it

Fotografia Europea 18-Albergo delle Notarie

Fotografia Europea

RIVOLUZIONI. Ribellioni, cambiamenti, utopie.

La nuova edizione di Fotografia Europea si pone sotto l’egida della “rivoluzione dello sguardo e della visione” una delle conseguenze che proprio la nascita della fotografia ha determinato. “RIVOLUZIONI. Ribellioni, cambiamenti, utopie” è il tema portante della tredicesima edizione, curata dal Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani – composto da Marzia Faietti, Marco Belpoliti, Vanni Codeluppi, Walter Guadagnini, Gerhard Wolf – sotto la Direzione Artistica di Walter Guadagnini.

“Il termine rivoluzione deriva dal latino revolutio, che trova a sua volta la radice nel verbo revolvere. La percezione comune e più diffusa del termine è quella, strettamente legata alla politica, della rottura violenta di un ordine costituito, in vista di un mutamento radicale dello status quo.

Questi momenti portano con sé anche l’aspetto paradossale del termine rivoluzione, inteso come momento che interrompe bruscamente un processo di cambiamento in atto […] e che dunque ha come conseguenza immediata un arresto dell’evoluzione […] e non necessariamente una progressione. Ma il termine rivoluzione appartiene a ogni ambito del sapere e dell’agire umano, a tutti quei cambiamenti fondamentali, epocali, le cui tracce persistono ben oltre il momento della loro apparizione.”

Per informazioni: www.fotografiaeuropea.it/concept-2018